Skrillex - Quest for Fire - Album, acquista - SENTIREASCOLTARE

2023-02-22 16:49:47 By : Mr. Vincent Zhang

Skrillex non è più quello di Recess e a ben vedere in quel debut album il producer non era già più quel nemico numero uno della scena che con i suoi cingolati formato zanzariera aveva ribaltato il dubstep trasformandolo in un’arena di giocatori di football americano. In Recess, limitando i drop al minimo storico, Sonny Moore aveva dimostrato di essere altro, senza rivoluzioni o risultati particolarmente importanti, ma riuscendoci.

Non era caduto nel trappolone dell’EDM, viceversa aveva finalmente messo il taglio giusto alla sua versione hard del french touch (Doompy Poomp in cui potevi quasi sentire fiato di Mr. Oizo), e spinto in direzioni (hip) pop con un giovane Chance The Rapper nelle parti di un Andre 3000 (Coast Is Clear). Non era la primissima volta, è vero, ma l’album lungo era lì a dimostrare che stava muovendosi e adattandosi velocemente a tempi che correvano veloci senza mollare l’attenzione ai grandi numeri della dance.

Quasi 10 anni (e una pandemia) dopo arrivano due album Quest For Fire e Don’t Get To Close, secondo e terzo sulla lunga distanza. Entrambi per la sua Owsla. Cos’è cambiato? Che Moore oggi è un valido producer Hop-Hop che sa muoversi ai due lati dell’Atlantico, lontano anni luce dai drop e dai meme con i quali veniva vezzeggiato. E la musica che si ascolta qui, in un’oretta abbondante per 27 tracce complessive, è sia in continuità con il suo passato che strettamente connessa a cosa è successo attorno a lui.

Nel 2023 non si parla più di continuum UK, di cosa verrà dopo secondo una linea temporale. La linea si è spezzata, globalizzata, molto latinizzata. Nel frattempo, il “divertimentificio” di Jack Ü è diventato la norma e i nuovi mega party portano anche i nomi di una triade impensabile qualche anno fa. E se molti producer di area britannica hanno guardato più alle gallerie d’arte e alle fondazioni che ai club, quelli più in voga oggi come Fred Again.. mescolano e rimescolano i tasselli del continuum di cui sopra con sensibilità pop e big beat. E come non dire del mercato e della fruizione nella Gen Z dell’Hip-Hop che ha praticamente sostituito la club culture. E se c’è uno step che ha preso piede quanto la fugace stagione del bro- quello si chiama dancehall e reaggeton ed è durato molto più a lungo.

È iniziato tutto da Lean On? Può darsi, ma tornando a noi, in entrambi gli album ritroviamo il lavoro che Moore ha confezionato negli ultimi anni: Butterflies è il frutto della collaborazione di più di due anni fa con Starrah e Kieran Hebden, in arte Four Tet, un confettino house party tra gli stacchi del primo e i pad eterei (e mistici il giusto) firmati dal secondo. Nell’ottima RATATA lo troviamo proprio con Mr. Oizo ma anche Missy Elliott, mentre in direzione UK c’è la bombetta Rumble con proprio con il lanciatissimo Fred again.. (un caso? Certo che no) e l’MC sodale di The Bug Flowdan (anche presente in Hydrate – che è pure un omaggio al wobble sound primi 00s).

Non è lo stesso Skrillex di Recess ma la continuità è garantita dai molti richiami agli anni ’10 (Tears, Inhale Exhale) così come il presente lo vede collaborare tanto con producer e mc britannici e Europei quanto con colleghi USA. Ceremony con Young Lean e Bladee è 2 step bello e buono con la differenza che è qui come ingrediente di una variegata e colorata proposta che ha come baricentro l’universo Hip-Hop (elettro-r’n’b, post-trap ecc.) e le sue zone liminali con il pop di (vocina) Grimes, non più quello delle big room dei club in cui erano altre le musiche dominanti, a partire dalla pompata EDM e dai suoi circuiti.

A proposito di segno dei tempi, lo scorso 18 febbraio Four Tet, Fred Again e Skrillex hanno tenuto un lunghissimo b2b al Madison Square Garden davanti a 20.000 persone.

Registrazione Trib. BO n. 7590 del 28/10/2005 © 2020 SENTIREASCOLTARE All rights reserved.