Dopo quella globale arriva la versione di "Digital 2023" dedicata all'Italia. We Are Social e Meltwater hanno analizzato la penetrazione di Internet nel Paese, il tempo trascorso connessi, le abitudini digitali degli italiani
Sono oltre 50.7 milioni gli italiani connessi a Internet, cioè più dell’86% della popolazione. Di questi quasi 44 milioni usano i social e lo fanno in media per un’ora e quarantotto minuti al giorno: un minuto in più rispetto allo scorso anno. Non ci sono ragioni oggettive insomma per continuare a parlare, come pure si è fatto spesso in questi mesi, di un «declino dei social media [e una] mancanza di interesse delle persone nei confronti di alcune delle principali piattaforme» come sottolineano da We Are Social nel presentare i dati di “Digital 2023!” in Italia.
Fonte: We Are Social/ Meltwater
Quello che effettivamente è successo rispetto agli ultimi due anni è che, in Italia come nel resto del mondo, sono diminuiti sia il tempo mediamente trascorso online e sia il ritmo a cui è cresciuto il numero di persone connesse a Internet.
Il primo sfiora ora le 6 ore (5 ore e 55 minuti), attestandosi a quindici minuti in meno rispetto allo scorso anno. I nuovi internauti, invece, sono stati appena lo 0.3% in più rispetto allo scorso anno.
Sono dati che si spiegano facilmente, comunque, l’uno con la ripresa delle consuete attività scolastiche, lavorative, sociali, di svago che ha riportato il tempo trascorso connessi a valori in linea con quelli prepandemici e l’altro con una diffusa penetrazione di Internet ormai raggiunta in Italia.
Quanto alle ragioni per cui si sta in Rete, “Digital 2023” in Italia non mostra sostanziali differenze né con la versione globale né con le precedenti edizioni dello studio.
Gli italiani utilizzano Internet essenzialmente per informarsi (è così per oltre il 72% degli intervistati da We Are Social), sia quando questo vuol dire tenersi aggiornati sui fatti e le notizie del giorno (65%) e sia quando si tratta invece di cercare contenuti di tipo “how to” (59%). Online si cercano anche nuove idee e ispirazioni, per i viaggi per esempio, e si sta in contatto con amici e familiari o si guardano video e si ascolta musica.
Il successo delle ott , cioè delle piattaforme per lo streaming in abbonamento, nello studio può essere letto attraverso dati che vogliono oltre il 37% degli italiani usarle per guardare film o altri contenuti video in Rete e per più del 17% degli italiani per ascoltare musica.
Quest’anno è risultata in calo (dell’1.7% in valore economico) rispetto a quello precedente, tuttavia, la spesa per i contenuti digitali: fanno eccezione solo i giochi per mobile (che hanno guadagnato l’1.8% in valore economico e un 7.7% in numero di utenti) e la ragione è da ricercare con ogni probabilità nel caro vita che preoccupa gli italiani e nella conseguente necessità di ridurre le spese non essenziali.
In Rete non mancano certamente i contenuti video “free” e rappresentano, anzi, forse la tipologia di contenuti più fruiti dagli italiani con oltre il 91% del campione intervistato da We Are Social che ha detto di aver guardato quest’anno video online (il 2.7% in più rispetto allo scorso anno).
La tipologia di video più amati? Secondo gli insight di “Digital 2023” in Italia sarebbero video comici e divertenti, meme e video degli influencer : gli unici a segnare un incremento positivo rispetto allo scorso anno, mentre i video divulgativi, gli highlights delle partite e dei match sportivi e persino le videorecensioni sembrano aver perso appeal.
Per molti italiani Internet continua a essere anche un valido strumento per scoprire nuove aziende e i loro prodotti o servizi (che rappresentata la ragione per stare in Rete per oltre il 44% dei partecipanti allo studio).
Nella scoperta di nuovi brand , non a caso, i motori di ricerca hanno ormai un ruolo più importante della pubblicità in TV o del passaparola di amici e familiari. Anche il fatto che l’azienda abbia un sito web aggiornato o investa in pubblicità sui social media aumenta le probabilità che sia scoperta da nuovi (potenziali) clienti. Per la scoperta di nuovi brand gli italiani sembrano affidarsi, però, anche ai comparatori di prezzo e alle recensioni degli altri internauti.
Scoprire un brand online non vuol dire però necessariamente anche acquistarne prodotti o servizi in Rete. Infatti, il customer journey degli italiani si è fatto sempre meno lineare e sempre più ibrido.
Un percorso d’acquisto multicanale, che parte dall’ ecommerce del brand, passa dal negozio fisico per poter provare o vedere in presenza il prodotto a cui si è interessati e si conclude online su un marketplace per approfittare del prezzo più basso, non è l’unica ragione che spiega comunque un dato in calo registrato da “Digital 2023” in Italia, ossia quello sul valore degli acquisti online degli italiani che hanno perso il 4.6% rispetto allo scorso anno.
Non è però solo perché hanno ripreso a fare shopping anche nei negozi fisici dopo le restrizioni anticontagio che gli italiani hanno speso meno per gli acquisti online: l’aumento del costo della vita a cui già si accennava e l’incertezza del momento, insieme a eventi geopolitici come la guerra in Ucraina che hanno minato la fiducia dei consumatori, hanno più in generale frenato la propensione degli italiani a spendere, facendolo anche online. Non a caso a soffrirne di più sono stati i beni di largo consumo, a eccezione di quelli del fashion.
Positivi sono i risultati per quanto riguarda l’eGrocery (+1.7%) e soprattutto l’acquisto di servizi turistici online (+83%), segno che gli italiani non hanno accantonato le abitudini comode acquisite durante lockdown e quarantene, come fare la spesa online appunto, e soprattutto hanno desiderio di ritornare a viaggiare.
Focalizzandosi sul rapporto tra italiani e social media, come in parte già si accennava, We Are Social è arrivato all’evidenza che continuano ad aumentare nel nostro Paese non solo la penetrazione (quest’anno di tre punti percentuali rispetto allo scorso) ma anche il tempo trascorso sulle piattaforme social.
Sui social network gli italiani stanno soprattutto per leggere notizie (47.6%), trascorrere il tempo libero (46%), restare in contatto con amici e familiari (45.3%). Solo più indietro tra le ragioni che spingono a essere connessi ci sono trovare ispirazione per nuove cose da fare o da comprare, cercare contenuti di proprio interesse come i video o condividere con amici e follower frangenti della propria vita.
I servizi di casa Meta, nell’ordine WhatsApp, Facebook, Instagram e Messenger, sono in assoluto quelli più utilizzati dagli italiani.
Anche interrogando il campione riguardo ai social preferiti, come gli esperti di We Are Social hanno fatto quest’anno in collaborazione con Meltwater per realizzare “Digital 2023” in Italia, lo scenario è cambiato di poco: WhatsApp è al primo posto della classifica, Facebook cede il secondo posto a Instagram e scende al terzo gradino del podio, seguito rispettivamente al quarto e quinto posto da TikTok e Telegram.
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